
Guida alla città di Terlizzi – Un viaggio lungo i sentieri della festa patronale.
La città di Terlizzi è un borgo di origine medievale a nord di Bari a meno di 30 km dall’area in cui sorge il Castel del Monte, dichiarato Patrimonio UNESCO nel 1996. Una caratteristica distintiva della storia antica della città di Terlizzi è la torre di origine normanna, alta quasi 39 metri includendo l’edicola campanaria e la cuspide piramidale. Un pezzo unico nel suo genere in quanto caratterizzata dal quadrante più grande d’Europa contenente un orologio che segna il passare del tempo. Non solo, la nostra città, caratterizzata da un clima piacevole, mite e mediterraneo a causa della sua vicinanza al mare, è contraddistinta da tre elementi imprescindibili e preziosi nel loro genere: l’olio, la ceramica e i fiori. Una buona fetta del prodotto interno lordo dell’economia terlizzese è trainata, infatti, dai prodotti immessi sul mercato dalle aziende presenti nei settori di cui sopra.
Nel presente articolo ci proponiamo di consigliare un tour itinerante per la città alla scoperta dei monumenti più antichi e rappresentativi. Per i turisti in arrivo durante i giorni della festa patronale agostana il tour potrà cominciare percorrendo il viale romantico e affascinante dei Tigli, chiamato dai terlizzesi “Stradone”, in cui sorgeva anticamente il fossato che cingeva l’antica Urbe medievale. Passeggiando per il corso sarà possibile ammirare un luogo culturale di inestimabile valore: la Pinacoteca Comunale, dedicata alle opere dell’artista, nonché sindaco terlizzese dell’800 Michele De Napoli, rinomato per le sue collaborazioni frequenti con la Corte Angioina. L’artista, dall’animo appassionato e al contempo ribelle, amò incommensurabilmente la città di Terlizzi tanto da donarle in lascito testamentario l’intero suo ricco patrimonio artistico fatto di dipinti, bozzetti e altri manufatti artistici preziosi.
Lungo il cosiddetto stradone, inoltre, i visitatori potranno ammirare gli antichi palazzi nobiliari terlizzesi, ovvero le dimore degli aristocratici e della ricca borghesia agraria, edificati negli anni d’oro per la civitas terlizzese tra il ‘700 e l’800: stiamo parlando di Palazzo De Paù – Gentili sorgente sull’Arco De Paù, Palazzo Marinelli e Palazzo Valdaura – Schettini. I suddetti edifici storici risultano impreziositi non solo da portoni monumentali, ma anche da statue e meravigliosi affreschi dell’epoca.
Altri luoghi imperdibili durante il tour sono le splendide Chiese terlizzesi. Una delle più antiche tuttora presenti nel borgo antico è quella dedicata a san Giuseppe, riconosciuta dai terlizzesi anche per il culto nicolaiano. Degna di nota, inoltre, è la Chiesa del Purgatorio con il suo particolare e unico campanile a bulbo. A qualche metro di distanza insiste la Chiesa dedicata all’altra compatrona terlizzese: la Madonna del Rosario. L’edificio ecclesiale conserva in una delle sue facciate laterali il portale in pietra monolitica dell’originaria cattedrale romanica terlizzese raffigurante l’Ultima Cena e varie scene religiose importanti attinte dai vangeli costruito dallo scalpellista pugliese Anseramo da Trani. Mentre per quanto concerne il culto legato alla Vergine nera bizantina di Sovereto, quest’ultima per la maggior parte dell’anno è custodita all’interno di una cappella laterale eretta in suo onore all’interno della Concattedrale terlizzese, altra perla storica connotata dal suo inconfondibile stile neoclassico e impreziosita dalla presenza di alcune opere del De Napoli come, ad esempio, “L’invenzione della Madonna di Sovereto”, la tela pittorica dedicata al rinvenimento del quadro sacro della Madonna di Sovereto.
Il tour, poi, potrà ripartire uscendo dalla Concattedrale alla scoperta delle meraviglie nascoste della città, perdendosi tra i vicoletti stretti e misteriosi del borgo antico attraversati da una serie di archi antichi. Le vie del borgo medievale portano al cuore pulsante delle città antica: Piazza Cavour dove è possibile ammirare numerosi monumenti importanti come il Palazzo di Città, il Teatro dedicato al famoso sopranista di origine terlizzese Vito Giuseppe Millico, la Torre dell’Orologio di origine normanna, il Monumento ai Caduti e l’ex Monastero delle Suore Clarisse.
Per la promozione della mobilità sostenibile ai viandanti più avventurosi e curiosi proponiamo di percorrere le antichissime strade della via Appia Traiana e della via Francigena, quest’ultima riconosciuta dal Consiglio Europeo come “Itinerario culturale europeo” per il suo inestimabile valore storico. Inoltre, i pellegrini più religiosi potranno raggiungere a piedi il Borgo di Sovereto percorrendo all’incirca 3,5 km dalla piazza principale della città. Lo spettacolo di cui si gode dopo la fatica fisica è impareggiabile per la bellezza che il borgo sa offrire e per la ricchezza spirituale insita nel contesto. Il borgo di Sovereto è connotato, infatti, da un vero e proprio percorso naturalistico culminante in un luogo sacro ricco di allegorie e simboli teologici e filosofici dedicato alla vergine nera bizantina: il Santuario di Santa Maria di Sovereto dove i fedeli terlizzesi hanno la possibilità di visitarla e adorarla dal 23 aprile alla prima settimana agostana, coincidente con l’inizio della Festa patronale locale.
Il tuor enogastronomico terlizzese è un’esperienza variegata e ricca di sorprese.
Alla scoperta della città verrete accolti dal profumo dei “pizzarelli” appena sfornati, potrete effettuare una pausa ristoratrice in uno dei tanti storici panifici caratteristici della città. Tra i prodotti da forno terlizzesi, i panzerotti rappresentano una specialità rara da asssaporare, soffici dentro e croccanti fuori. Tra i tanti gusti, la versione più apprezzata è quella al ripieno di cipolla, comunemente chiamata dai terlizzesi panzerotti agli “sponsali”.
A novembre, inoltre, in occasione della commemorazione dei defunti, viene prodotta la “quartcedd’” , un panino dalla forma allungata e annodata agli estremi ripieno di alici, tonno e ricotta forte – quest’ultima detta anche ricotta “squand’”. Tradizionalmente assaporato durante le prime ore del mattino, in passato rappresentava il miglior antidoto alla stanchezza, ricco di energie utili agli agricoltori in procinto di iniziare una lunga e faticosa giornata di lavoro. La tradizione tramandatata da generazioni in generazione, tutt’oggi ancora praticata dai terlizzesi.
Per gli amanti dei dolci, invece, la città offre la possibilità di comperare degli ottimi sosomelli, tipici dolci pasquali che affondano le proprie radici in tempi molto antichi. Costituiti da ingredienti genuini e autoctoni, come mandorle e vin cotto, stupiranno il palato dei più curiosi e appassionati di peculiarità culinarie.
Ulteriore prodotto che contarddistingue la nostra terra è il Fiorone Nero, detto di “Domenico Tauro” o nel vernacolo terlizzese “Menghtaur”, in quanto la scoperta della sua coltivazione si deve al sindaco agricoltore terlizzese. Il frutto, proveniente da una pianta di fico nero molto diffusa negli agri circostanti, è caratterizzato da una polpa di colore rosso dolce, rinfrescante e profumata.
Per completare il nostro percorso enogastronomico, non possiamo non parlare dell’eccezzellenza della carne Terlizzese. Nelle giornate di festa del paese potrete assaggiare i “marri” , involtini con assortiti ripieni come mozzarella, salumi o verdure, da scegliere in base ai vostri gusti. Poi tra le nostre peculiarità culinarie abbiamo le “ghiumiredde” una tipologia di carne dalla tipica forma attoricigliatain vernacolo.
Venite a scoprire i nsotri sapori e la nostra città.
Pierluca Prudente
Riferimenti bibliografici:
– Consiglio Nazionale delle Ricerche, Bari
– Mons. Gaetano Valente, La Chiesa le Chiese, CSL Pegasus Edizioni
– I segreti del Santuario della Madonna di Sovereto, Cipriani Annalisa
Foto:
– Pasquale Lorusso